“Il decreto sviluppo che domani sarà sul tavolo del consiglio dei ministri è certamente un passo in avanti, ma restiamo comunque delusi: stando alle anticipazioni della stampa manca una strategia di lungo periodo e una visione di ampio respiro. In particolare non ci pare sia stata data la giusta attenzione alle micro e piccole imprese che sono il cuore dell’Italia e dell’economia”. Così Paolo Longobardi, presidente di Unimpresa, sulle misure per la crescita domani all’ordine del giorno nella riunione del Governo.
“Giugno è sempre un momento di bilanci: e, sulla falsa riga delle valutazioni assegnate agli studenti che finiscono l’anno scolastico, non ci sentiamo di promuovere l’Esecutivo guidato dal professor Mario Monti. Erano partiti col piede giusto ma poi si sono un po’ persi per strada” dice Longobardi. Secondo il presidente di Unimpresa “serviva più coraggio: andavano avviati già adesso i presupposti per una progressiva riduzione delle imposte. La pressione fiscale, peraltro in crescita, sta facendo morire la nostra economia”.
“La pazienza delle imprese (e anche delle famiglie) è finita” spiega Longobardi che all’orizzonte intravede “quasi un clima da rivoluzione, perché il disagio sociale che si tasta con mano semplicemente passeggiando per strada può esplodere e sfociare in una protesta di massa incontrollabile”. Di tutto questo “il Governo non si preoccupa affatto o, per lo meno, sottovaluta la questione”.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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