di Paolo Lecce
Tradimento di coppia, politico, sul lavoro, in amicizia, nella realizzazione di progetti importanti.
Tutti almeno una volta nella vita siamo stati traditi da qualcuno su cui avevamo riposto la massima fiducia almeno in uno di questi ambiti.
Cosa passa nella testa del traditore? Perché egli tradisce e da cosa viene spinto a tradire?
Le risposte sono molteplici e variano a seconda delle circostanze.
Nell’ambito lavorativo in particolar modo, il traditore viene spinto a tradire molto spesso per un maggior ritorno economico unitamente a un miglior riconoscimento delle proprie qualità professionali. Un salto di carriera importante, una posizione di prestigio e di potere.
Alla base del tradimento ci sono comunque delle condizioni che innescano l’atteggiamento di infedeltà e queste sono sempre o quasi sempre: l’insoddisfazione, la ricerca di maggiori possibilità, la riappropriazione della propria presunta felicità e la frustrazione di essere relegati ad una situazione infelice. In quest’ultimo caso in particolare scatta dentro all’animo del traditore la paura profonda di non poter mai uscire fuori da tale condizione.
Si tratta dunque di una vera e propria “corruzione dell’anima”, in cui chi tradisce è sospinto a cercare su altri lidi, ciò che ritiene di meritare e non riesce ad ottenere diversamente.
Mutano le implicazioni traditorie a seconda degli ambiti; nella coppia il tradimento avviene soprattutto quando si innesca una chimica sessuale con un partner inaspettato.
Nel lavoro come già accennato spesso il tradimento scaturisce da una condizione frustrante in contrapposizione ad una offerta più vantaggiosa.
Da un punto di vista culturale, specie negli ultimi trent’anni, ossia da quando negli anni ’90 nacque l’opinione generalizzata che fossero del tutto leciti e quasi dovuti i modi di fare degli yuppies che scalavano i gradini sociali e professionali passando su ogni etica di qualsivoglia natura pur di arrivare ai loro obiettivi, tradendo con estrema facilità e regolarità ogni partner lavorativo. Usanza che vuole andare in disuso e svecchiarsi con qualcosa di nuovo e più moralmente indicato ad una società civile e ben organizzata che intende riconoscere i meriti di coloro che sono artefici di idee innovative, progetti e altre forme di operosità nuova e moderna.
Nel campo delle infedeltà professionali viene sempre più preso in considerazione l’operato degli investigatori privati.
Infatti sono sempre di più quei datori di lavoro che magari operano in ambiti anche delicati dell’industria e della progettazione, che si avvalgono di aiuti esterni per svelare e smascherare non solo gli impiegati infedeli ma anche quelli infiltrati nell’azienda da parte di concorrenti sleali che intendono depredare il lavoro conseguito e appropriarsene indebitamente.
Con le investigazioni aziendali, il datore di lavoro può rendere possibile il licenziamento per giusta causa verso il lavoratore traditore o l’infilitrato di turno, in caso contrario, il solo sospetto non può essere sufficiente ad estraneare la persona che tradisce, dagli ambienti di lavoro. In quel caso il capo dell’azienda, se azionasse delle attività volte ad allontanare il personale infedele, si ritroverebbe a dover far fronte a molteplici situazioni legali molto sgradite.
Sia pur avendo la netta certezza che il tale individuo abbia tradito o stia tradendo nelle attività aziendali, non si può incentrare alcuna soluzione se non in presenza di prove certe. Le investigazioni aziendali aiutano a comprendere e comprovare innanzitutto gli illeciti che possano giustificare il licenziamento immediato con altre eventuali implicazioni a carico del licenziato che possono variare dalla appropriazione indebita alla cessione illegale di progetti segretati.
Aiuta ad ottenere dunque quelle che sono le prove inconfutabili di tale gestione traditoria da parte del lavoratore o socio, o partner lavorativo e professionale.
Sempre nel comprensorio lavorativo, si vanno anche a pescare quelle che sono le situazioni di truffa o tentata truffa ai danni dell’azienda da parte dei lavoratori come ad esempio l’utilizzo di certificati medici fasulli, l’abuso del congedo straordinario, l’assenza proprio fine a sé stessa cioè allorquando il lavoratore pur avendo timbrato il cartellino e risultando presente sul luogo di lavoro, semplicemente si assenta senza motivo plausibile.
Ma esistono anche altre casistiche nell’ambito come per esempio la fuga di notizie riservate o come già citato, di progetti inediti e segretati, venduti al miglior offerente della concorrenza. Infine, a termine della lista, si trova anche lo spionaggio industriale. Tutto questo viene definito “infedeltà professionale”.
Le indagini sui lavoratori di un’azienda sono del tutto lecite a patto che i controlli investigativi avvengano solo per determinare se effettivamente un impiegato stia ponendo in atto comportamenti lesivi all’impresa.
Il filo conduttore della liceità delle investigazioni che riguardano le situazioni di tradimento dalle più comuni, ossia quelle matrimoniali, a quelle inerenti casi più ampi riguardanti aziende private e pubbliche, industrie e imprese commerciali, è comunque determinato dalla esigenza essenziale e spesso imprescindibile non solo di venire a conoscenza dell’atto truffaldino e spesso anche mistificatore dei fini del traditore, ma anche dal bisogno spesso legale, di ottenere le necessarie prove da presentare in ambito di quelle che sono poi le cause presso i tribunali che portano alla determinazione degli atti fraudolenti tesi a condannare i traditori di mogli, mariti, proprietari di aziende, imprese ed attività commerciali.
Il tradimento in sé è insito nell’animo di molti, la corruzione e la corruttibilità anche. Sono sostantivi non solo della condizione umana che trascina chi tradisce verso la ricerca di migliori situazioni più proficue ed agevoli oltre che appaganti, ma fanno parte pure di una cultura diffusa di quella che viene troppo spesso ed erroneamente definita la licenza di operare in tal modo, determinata da una cultura sbagliata che in Italia in particolar modo, ci portiamo dietro da almeno un secolo.
Le cause culturali, politiche, sociali ed economiche sono descritte nei libri di storia del nostro paese.
La corruzione stessa ancor oggi viene definita dai più, un qualcosa di assolutamente lecito e finalizzata al miglioramento della classe sociale.
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