I rivolgimenti politici del 2011 e la seguente crisi politica hanno avuto un effetto negativo sull’economia, riducendo gli investimenti esteri e accentuando il cronico problema della disoccupazione.
Dal 2012-13 si è avuta una ripresa, seppur indebolita dalla crisi nei paesi della UE, principale partner economico.
L’agricoltura è il settore primario. Le principali produzioni sono i cereali (in particolare frumento e orzo) e varie colture largamente esportate: olivo (tra i primi produttori mondiali di olio), vite, primizie (pomodori), frutta. Particolarmente pregiati sono i datteri del Sud (Gabès, Tozeur). Intorno al Golfo di Hammamet si coltivano gli agrumi; nella regione di Sfax il mandorlo. Sui rilievi settentrionali si produce il sughero; nella zona stepposa meridionale cresce l’alfa-alfa. L’allevamento è prevalentemente ovino. I principali prodotti della pesca sono i tonni e le sardine; è ancora praticata la pesca delle spugne.
Risorse minerarie. A differenza dei paesi vicini, la Tunisia non è autosufficiente dal punto di vista energetico. I maggiori giacimenti di petrolio sono quelli di El-Borma, Ashtart e Douleb (collegati con un oleodotto a La Skhirra) e del Golfo di Gabès. Il gas naturale viene estratto a El-Borma, Miskar e Jugurtha. Un’altra importante risorsa sono i fosfati (tra i primi produttori mondiali): vasti giacimenti sono localizzati a Kalaat Djerda e Gafsa, collegati tramite ferrovia ai porti di Biserta e Sfax. A Djerissa, Douaria, Tamera, El Harrech vi sono depositi di minerali di ferro. Nel Nord si estraggono minerali di piombo, di zinco e argentiferi. A Mégrine, Soliman, Rass Dimass, Mahdia, Sidi Salem, Kerkenah si produce sale marino. Circa il 50% delle industrie si concentra nella capitale. Molte imprese manifatturiere si localizzano nelle zone speciali di Biserta e Zarzis, dove possono beneficiare di agevolazioni fiscali riservate alle società straniere.
I maggiori centri metallurgici sono Mégrine e Souk El Khemis; la siderurgia ha impianti a Tunisi, a Biserta e a El Fouladh, presso Menzel-Bourguiba. Stabilimenti chimici a Tunisi, Chamoud, Gabès, Djelloud, Sfax. A Biserta è in funzione una raffineria. La produzione del cemento ha i centri maggiori a Biserta, Gabès, Tunisi, Enfidha, Feriana. Vi sono stabilimenti meccanici per il montaggio di autoveicoli e la fabbricazione di motori. A Tunisi si sono insediate imprese attive nel campo dell’elettronica e delle telecomunicazioni. L’industria leggera comprende principalmente stabilimenti tessili, alimentari (oleifici a Sfax, Susa, Moknine, M’Saken, Mégrine; zuccherifici a Béja), cotonifici e industrie tessili (maglieria, intimo), fabbriche di pneumatici, di sigarette, di carta, laboratori di ceramiche (Nabeul) e tappeti (Kairouan).
Commercio Settore terziario. La Tunisia importa principalmente prodotti tessili, macchinari, idrocarburi.Principali esportazioni (ml $ USA – 2013) materiale elettrico ed elettronico 3 526, abbigliamento e accessori 2 770, petrolio e derivati 2 551, fertilizzanti 600, macchinari 569, prodotti chimici 519, olio d’oliva 505, televisori 487, calzature 470, plastica 435.
Turismo. Il turismo fornisce il 20% delle entrate valutarie del paese, ma nel 2011 è stato fortemente compromesso dall’insicurezza che ha accompagnato la grave crisi politica. Importanti strutture turistiche sono presenti a Susa, Hammamet, Jerba, Monastir, Tozeur. Il maggior numero di turisti proviene da Francia, Germania e Italia.