«La temuta e criminale invasione bielorussa della martoriata Ucraina, oltre ad essere una barbara e vigliacca pugnalata alle spalle, rischia di estendere e di prolungare la guerra di aggressione del dittatore del Cremlino, condannando anche il nostro paese, in poche settimane, ad un’economia di guerra, come paventato da giorni da Unimpresa». Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro. «Il premier Mario Draghi, a riguardo, al fine di placare la montante angoscia collettiva di famiglie e imprese, ha condannato gli allarmismi, ma non ha escluso un esito così drammatico. Un’economia di guerra, con tutti i risvolti di ordine pubblico (accaparramenti, disordini e mercato nero dei beni di prima necessitá), metterà duramente alla prova tutte le istituzioni pubbliche, centrali e periferiche, a tutela della comunitá nazionale. Onde evitare il prevedibile caos e una mobilitazione improvvisata, Unimpresa si augura che il governo abbia giá predisposto un piano nazionale, a partire dagli stoccaggi e dai razionamenti, che disciplini e sanzioni, in ogni aspetto, un’evenienza così estrema. Un piano fondato sul raccordo organico tra Stato, Regioni ed enti pubblici collegati, in un quadro di reciproche, chiare e incontestabili competenze. Sarebbe da irresponsabili e da inetti lasciarsi sorprendere da una seconda anarchia istituzionale, come quella del 2020, dopo che il governo Conte dichiaró, il 31 gennaio, l’emergenza sanitaria nazionale, senza avere uno straccio di piano antipandemico, con l’indecente teatrino di contrasti, tra governo e regioni, che ebbe, per mesi, a seguirne» aggiunge Lauro.
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