“L’acquisizione del 4,1% di Generali da parte di UniCredit non è un’operazione casuale né un semplice investimento finanziario, come la banca guidata da Andrea Orcel ha provato a far passare. È, piuttosto, un colpo da maestro che mette l’istituto milanese al centro della scacchiera del risiko bancario e finanziario italiano, con un ruolo di regista in grado di influenzare le prossime mosse che coinvolgono Mediobanca, Monte dei Paschi di Siena e Banco Bpm”. È quanto si legge in un paper del Centro studi di Unimpresa, secondo cui “con l’ingresso in Generali, UniCredit entra a gamba tesa nella partita che vede da anni contrapposti Mediobanca, principale azionista della compagnia assicurativa con il 13%, e alcuni investitori privati, tra cui Francesco Gaetano Caltagirone, che hanno tentato senza successo di spodestare l’attuale governance di Philippe Donnet. Se Mediobanca ha sempre fatto di Generali il suo principale asset strategico, UniCredit adesso diventa un attore di peso nello stesso dossier, con una quota non irrilevante che potrebbe rivelarsi determinante in future assemblee”.
Secondo gli analisti di Unimpresa “la tempistica dell’operazione non è casuale. Proprio in queste settimane, il mercato sta osservando con attenzione un’altra mossa che può cambiare gli equilibri della finanza italiana: l’offerta pubblica di scambio lanciata da Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca. Un’operazione che, se andasse in porto, ridisegnerebbe gli assetti del credito e dell’investment banking nel Paese, con conseguenze dirette anche su Generali. UniCredit, oggi, è in una posizione privilegiata per influenzare entrambi i fronti, scegliendo se e come giocare le sue carte nel risiko. Parallelamente, UniCredit è già protagonista di un’altra offensiva: quella su Banco Bpm. Orcel ha più volte espresso interesse per il terzo gruppo bancario italiano e il mercato scommette su un possibile consolidamento. L’ipotesi di un’aggregazione tra UniCredit e Banco Bpm creerebbe un colosso da oltre 900 miliardi di euro di attivi, ridisegnando completamente la mappa del credito nazionale. L’interesse per Banco BPM e la scalata su Generali non sono scollegate. Se Orcel dovesse concretizzare un’operazione con BPM, UniCredit diventerebbe ancor più centrale nei giochi di potere che coinvolgono Mediobanca e Mps.
Non sarebbe più solo una grande banca commerciale, ma anche un attore di peso nei settori dell’asset management, dell’assicurazione e dell’investment banking. Il risiko finanziario italiano, dunque, ruota sempre di più attorno a UniCredit. Se fino a pochi mesi fa l’attenzione era rivolta a Mediobanca e a MPS, ora il gruppo guidato da Orcel si è posizionato al centro della partita, con la possibilità di decidere il futuro di Generali, influenzare le sorti di Mediobanca e portare avanti il proprio piano di espansione con Banco Bpm. A questo punto, occorre chiedersi quali siano le vere intenzioni di UniCredit. E capire se la banca si limiterà a un ruolo di investitore passivo in Generali, come dichiarato ufficialmente. Oppure se sta tessendo una strategia che la porterà a essere l’ago della bilancia in tutte le partite strategiche del mercato finanziario italiano. Il risiko è aperto. E la regia, adesso, è nelle mani di UniCredit”.