Lo dichiara in una nota il segretario generale di Unimpresa Agricoltura, Emilio Ferrara.
“Si è all’assurdo che il prezzo è addirittura sceso arrivando a 84 euro a tonnellata contro gli 85 dell’altro e gli 88 euro dello scorso anno – aggiunge – Si tratta di un accordo che non riconosce il giusto prezzo alla materia prima in quanto non copre neppure i costi produttivi, consiglieremo ai nostri associati imprenditori agricoli di non lavorare in perdita e, pertanto, di abbandonare il pomodoro per dedicarsi ad altre colture.
Confidiamo che le OP del Sud Italia, seppur meno roboanti di quelle del Centro Nord, sappiamo fare meglio gli interessi dei produttori e arrivino ad un accordo con Anicav più equo di quelli firmati al Nord. Altrimenti gli italiani dovranno abituarsi a mangiare pelati, passate, sughi, ecc. fatti con pomodori provenienti da altre nazioni”.
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