I pareri della Corte dei Conti Europea confermano le nostre critiche riguardo l’ipotesi di riforma Pac proposta dalla Commissione Europea. Alcuni punti specifici sollevati dalla Corte dei conti europea sono assolutamente in linea con quanto abbiamo espresso nel position paper che abbiamo consegnato al Ministro delle politiche agricole e al Presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo, ad esempio quando si giudica complessa e difficile da amministrare la “condizionalità” dei pagamenti, quando si afferma che occorre una definizione generale e al contempo semplice degli agricoltori in attività ai quali destinare i pagamenti diretti; quando si evidenzia il rischio che i nuovi regolamenti possano creare ostacoli all’ingresso di nuovi agricoltori. Condividiamo, poi, le perplessità sul fatto che manca attenzione agli obiettivi specifici da raggiungere attraverso i pagamenti diretti agli agricoltori e, soprattutto sull’architettura del “greening”. In buona sostanza c’è una grande complessità normativa della riforma che però è troppo concentrata sulla spesa e sul suo controllo anziché sugli obiettivi specifici stabiliti dal Trattato e cioè: l’aumento della produttività agricola e l’incremento del reddito individuale di chi lavora in agricoltura. Occorre che tutti i soggetti coinvolti, a partire dal Ministro Catania e dal presidente della Comagri del Parlamento europeo De Castro, mantengano con decisione l’impegno affinché venga approvata una riforma che tuteli il reddito.
Emilio Ferrara, segretario generale Unimpresa Agricoltura
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