“Ancora una volta la micro, piccola e media imprese si conferma come struttura portante della nostra economia. Da un punto di vista territoriale – ha aggiunto Longobardi – il Rapporto Unioncamere evidenzia come il centro sia l’area geografica che ha manifestato la maggiore vivacità, con un incremento del tessuto imprenditoriale di 16.633 unità ed un tasso di crescita dell’1,29%. Seguono il Nord-Ovest, con 13.501 imprese in più e un incremento dello 0,84%, quindi il Mezzogiorno con 13.986 imprese in più e un tasso del +0,7% e il Nord-Est con un +6.109 unità, pari al +0,51% dello stock di imprese dell’area”.
Tra le regioni, nell’ordine solo Lazio, Lombardia, Campania, Toscana e Sicilia hanno messo a segno nel 2011 un incremento superiore alla media nazionale. In Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Basilicata, invece, il 2011 il bilancio anagrafico delle imprese si è chiuso con il segno meno.
A livello settoriale, si evidenzia la perdita di oltre 3mila attività e riduzioni piuttosto esigue delle imprese attive nell’estrazione di minerali da cave e miniere, nel trasporto, nel magazzinaggio e nell’amministrazione pubblica e difesa.
Prosegue invece, anche a un ritmo sostenuto, la crescita in altri settori tra i quali quello della fornitura di energia elettrica e gas, l’istruzione, la sanità, le attività legate all’alloggio e alla ristorazione, le attività professionali, scientifiche e tecniche, il noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese, le attività artistiche e sportive.
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