La frattura del femore interessa ogni anno circa 90mila persone. 35mila di queste, secondo dati ufficiali, degenerano poi in invalidità ed il 75% circa di chi subisce tali traumi ha un’età superiore ai 55 anni. Le cause di queste lesioni si possono e si devono cercare in più ambiti. Stando ai dati del 2017 dell’Osservatorio nazionale sull’impiego dei medicinali, l’80% delle persone che hanno avuto una frattura non riceve una diagnosi corretta, non viene curato adeguatamente ed è a rischio di nuove fratture. Su queste basi si inserisce l’iniziativa, totalmente gratuita, del Centro Clinico Massarenti di Luino, in provincia di Varese, che per la seconda volta, grazie al patrocinio della Federazione Sport e Tempo Libero di Unimpresa e del comune, ha scelto di organizzare un percorso guida di sensibilizzazione per anziani interamente dedicato alla problematica.
“Una caduta – spiega l’osteopata Marco Massarenti, e presidente della Federazione Sport e Tempo Libero di Unimpresa – è un evento spesso multifattoriale che segna il punto di rottura di un equilibrio molto sottile tra la persona e il suo ambiente. Gli anziani, rispetto al resto della popolazione, presentano delle caratteristiche che possono influenzare negativamente sia la dinamica di una caduta che le conseguenze immediate, nonché gli eventuali postumi. Le cadute – prosegue Massarenti – rappresentano un problema di grande importanza assistenziale ma anche dal punto di vista psicologico ed economico. Il 40-50% degli anziani che vivono in casa, cade almeno una volta all’anno. La frequenza delle cadute, va da sé, aumenta con l’avanzare dell’età e le donne cadono più frequentemente degli uomini, fratturandosi con maggiore facilità. La maggior parte delle cadute che interessano gli anziani – sottolinea in conclusione l’osteopata – è causata da malattie neurologiche e dell’apparato muscolo-scheletrico, così come dall’uso incongruo e/o dagli effetti collaterali di farmaci, specialmente sedativi, diuretici e ipotensivi. Il 40-50% degli incidenti è attribuibile a cause accidentali rappresentate per lo più da fattori ambientali e personali“. Hanno partecipato alla giornata il fisiatra dottor Franco Castiglioni, il neurologo dottor Maurizio Clerici. Oltre al presidente Massarenti hanno partecipato anche i fisioterapisti Matteo Mantovani, Morena Smiderle e Giulia Vigentini ed il cardiologo dottor Franco Compagnoni. La partecipazione dei professionisti è stata a titolo gratuito. Lo specifico programma di approfondimento ha previsto inoltre l’analisi del cammino e dell’equilibrio mediante apparecchiature computerizzate, Walker View, pedana stabilometrica e la valutazione dell’osteoporosi. A conclusione dell’incontro, sono state rilasciate ai partecipanti delle schede studiate in funzione del rischio di caduta, con i risultati ottenuti mediante le valutazioni compiute, in modo da poter prevenire infortuni in grado di causare patologie anche invalidanti nel prosieguo della vita.
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