“La manovra salva Italia, che avrebbe dovuto dare il via a una fase di riforma strutturale dell’economia italiana e determinare una prima significativa riduzione dei costi della politica manca di qualità, è squilibrata ed iniqua”.
E’ il duro giudizio espresso dal presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri, della manovra finanziaria.
“La pluralità dei sacrifici richiesti agli italiani va vista anche in prospettiva di risveglio dell’economia – annota Longobardi – Malgrado la previsione di sgravi Ires e Irap, il rafforzamento del fondo di garanzia per le imprese, il ruolo della Cassa Depositi e Prestiti come prestatore di ultima istanza nelle fondazioni bancarie, è di tutta evidenza che manchino misure in grado di produrre effetti a breve sulla crescita”.
La manovra, aggiunge, appare sin d’ora troppo squilibrata, poiché “colpisce nel complesso il ceto medio, mentre tralascia di colpire rendite di posizione, privilegi della classe politica, egoismi corporativi e grandi patrimoni”.
“Si tratta di una manovra fatta per tre quarti di maggiori tasse e solo per un quarto di minori spese. Il peso delle imposte in Italia è sopra la media europea, già elevata – Se poi vogliamo considerare l’equità, con la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa e l’incremento dell’addizionale regionale Irpef, gli aumenti colpirebbero anche le classi medie”.
L’economia può ripartire solo se vi è una crescita della domanda dei beni, spiegano da Unimpresa, cioè solo se crescono i consumi. E l’aumento dell’Iva non sembra affatto andare in questa direzione.
“Per giunta, esso si ripercuoterà sul costo dei carburanti e sul conto che le famiglie dovranno pagare in bolletta per energia, gas e acqua. Si tratta, come è facile intuire, di altre risorse che verranno dunque sottratte ai consumi – aggiunge Longobardi – Ma il sacrificio più alto è forse toccato alle pensioni, a causa della sterilizzazione del rapporto di indicizzazione con il costo della vita. I risparmi conseguiti con la manovra, in parte saranno destinati a un considerevole pacchetto di interventi a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro. Attraverso la deducibilità integrale dell’Irap-lavoro verranno favorite le imprese che assumono lavoratori e lavoratrici per un importo di 1,5 miliardi nel 2012, e 2 miliardi nel 2013 e nel 2014. Vengono previsti con l’Irap interventi a favore di donne e giovani per 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni del periodo considerato. E’ un buon viatico, ma non abbastanza”.
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