L’attività quotidiana di molti dei 250.000 professionisti sanitari e degli altri operatori sanitari autonomi e delle aziende impegnate nella sanità privata viene normalmente intralciata e rallentata dalle ragnatele burocratiche che impediscono il normale svolgimento del proprio dovere nell’ambito del mondo del servizio alla persona .
Per concedere le prestazioni e le protesi il Servizio Sanitario Nazionale Italiano impone procedure di autorizzazione e collaudi costosi e spesso del tutto inutili che riducono i medici al ruolo di burocrati ed i cittadini affetti da menomazioni invalidanti a quello di inutili postini.
La semplificazione delle procedure è fondamentale , ci sono delle Regioni che stanno avviando questo processo e sarebbe auspicabile che lo facessero tutte.
Chiediamo una concreta realizzazione dei principi di trasparenza e di corretta informazione per la garanzia di qualità adeguata e certa dei dispositivi e dei servizi. Vogliamo denunciare agli esponenti di Governo e delle Regioni , ai Leader politici questi intralci che costituiscono un vincolo allo sviluppo economico,occupazionale, professionale del nostro settore.
Si deve promuovere l’accesso alle tecnologie biomediche da parte del S.S.N. con modalità sempre più “trasparenti” che consentano “sempre” la possibilità di impresa a nuovi soggetti che volessero entrare in questo delicato e nevralgico settore favorendo sia la ricerca che lo sviluppo e migliore e pefezionare le esperienze di “telemedicina” che in questo momento emergenziale avrebbero risolto moltissimi problemi nella “fase delicata di gestione del paziente a domicilio” .
Dobbiamo essere pronti a dare risposte sempre più adeguate alla domanda di salute, ponendo anzitutto attenzione ai bisogni degli anziani e delle persone con disabilità e collaborando con le istituzioni per aumentare la sostenibilità, l’appropriatezza e l’etica di un sistema sanitario, che deve essere sempre più a misura dei cittadini.
Gli intralci burocratici sono dannosi in ogni tempo, ancor più nell’attuale congiuntura sanitaria negativa, l’emergenza Covid-19 , non risparmia neppure il mondo produttivo sanitario e chi vi opera, con grave danno alle persone con disabilità, ai malati ed anche agli investimenti e all’occupazione.
Il Coronavirus sta mettendo in ginocchio anche la sanità privata: le aziende ed i professionisti del settore, parallelamente a tutte le strutture e i professionisti del comparto pubblico, stanno vivendo un vero dramma. Il problema è legato all’annullamento di massa di visite private sia a domicilio che nei poliambulatori o negli studi professionali ; si tratta di appuntamenti già prenotati nei mesi scorsi e le cancellazioni non tendono a diminuire. Tutto ciò determina pesanti difficoltà sia sul piano gestionale sia sul versante economico, con ripercussioni palpabili nelle micro e piccole e medie imprese oltre che tra i professionisti di tutta la sanità privata».
A mio giudizio, la sanità privata può dare un contributo importante per superare, nel più breve tempo possibile, l’emergenza Coronavirus. La priorità deve essere la battaglia sinergica tra pubblico e privato per raggiungere l’obiettivo comune della massima tutela della collettività e la salute del Paese intero.
Riteniamo che le suddette problematiche e l’emergenza Covid stiano mettendo a dura prova la tenuta del tessuto economico del Paese provocando delle vere e proprie crisi aziendali trasversali che coinvolgeranno sia le micro imprese che tutto il mondo delle Piccole e medie Imprese che sono la spina dorsale dell’Italia , è necessario e quantomai urgente attuare nel brevissimo tempo iniziative volte a sbloccare le problematicità elencate sopra e salvaguardare l’esistenza delle micro e delle pmi con le seguenti iniziative:
1) certezze per la ripartenza sia nelle date che nelle procedure di sicurezza nei posti di lavoro sia per le Imprese che per i lavoratori e per i pazienti
2) velocizzazione dei tamponi e dei test per gli anticorpi per permettere una mappatura del virus covid19 con l’applicazione e gestione immediata dell’App governativa per garantire una ripresa delle attività piu’ celere e sicura per i cittadini e per le imprese con protocolli certi ed applicabili
3)investimenti per sviluppo ed applicazione di sistemi di controllo dei pazienti di “telemedicina” e valorizzazione progetti di “assistenza a domicilio” con tecnologie applicative di nuova generazione
4) contibuti a fondo perduto con riferimento alle effettive perdite delle aziende e dei professionisti coinvolti nella crisi emergenziale ed inoltre accesso al credito senza blocchi e selezione per tutte le imprese (anche quelle in difficoltà gestionale o con segnalazioni )con tassi a zero per 120 mesi il tutto garantito al 100% dallo Stato
5) blocco e sospensione immediata di tasse e tributi sia nazionali che locali e notifica cartelle esattoriali e relativi adempimenti dell’Agenzia delle Entrate per 12 mesi e rateizzazione dei pagamenti alla ripresa
6) sblocco immediato dei pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti dei professionisti sanitari e delle aziende della sanità privata
PRESIDENTE UNIMPRESA SANITA’ E WALFARE
Pierfilippo Marcoleoni
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