Il mondo politico che avrebbe dovuto controllare e indirizzare sia il capitale finanziario che il lavoro verso un reale sviluppo a favore di tutta la società spesso è stato imbrigliato e “foraggiato” e messo a tacere dai detentori del potere economico e finanziario.
*Viviamo in una società “sfilacciata” composta da chi accatasta montagne di stipendi, liquidazioni e pensioni d’oro, oltre a privilegi e prebende varie, mentre una moltitudine di persone a stento riesce a sopravvivere.
La politica europea deve riappropriarsi del timone dello sviluppo e portare l’economia fuori dalle secche tra le quali si trova con il rischio di incagliarsi. Per fare ciò occorre mobilitare e utilizzare le enormi risorse umane europee, a cominciare dalle intelligenze e dalle capacità professionali e non lasciarle inoperose per errati e miopi calcoli contabili.
Solo in Italia vi sono oltre 3.500.000 (tre milioni e cinquecento mila) giovani disoccupati (la maggioranza nel Meridione) oltre a grandi risorse naturali, culturali, turistiche e ambientali inutilizzate.
E il mondo politico cosa ha fatto?
Ha cercato di favorire (e spesso imporre) piani di sviluppo calati dall’alto a “macchia di leopardo” completamente slegati dalla vocazione del territorio e dalle tradizioni e competenze delle popolazioni.
Sono così sorte le ben note “cattedrali nel deserto” con enorme spreco di denaro e con grande “sollazzo” delle cosche, degli speculatori e dei politici corrotti, locali, nazionali e internazionali.
Un saggio di quando è accaduto, è ben descritto da Oscar Greco, dell’Università della Calabria, nel libro: “ Lo sviluppo senza gioia” (ed. Rubbettino).
La politica, a tutti i livelli (europea, nazionale e regionale) deve essere basata su metodi di sana democrazia e principi etici e morali, in modo da assicurare lavoro e benessere a tutti i cittadini dei diversi popoli del Continente.
E non bisogna dimenticare che il popolo russo fa parte dell’Europa, per cui non può rimanere ancora per lungo tempo fuori della grande famiglia europea, anche per contribuire a costruire una duratura convivenza pacifica con gli abitanti degli altri Continenti del Pianeta terra.
Bruno Latella
Presidente onorario di Unimpresa
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