“L’abrogazione immediata e non ragionata dei voucher può riaprire rapidamente la piaga del lavoro nero. Alla luce dei dati relativi agli ultimi due anni, il meccanismo dei buoni da 10 euro va senza dubbio rivisto, ma una cancellazione troppo veloce di questo sistema renderebbe costoso per le aziende, specie quelle più piccole, il costo del lavoro. L’architettura dei voucher ha senza dubbio subito una degenerazione e il loro utilizzo è stato caratterizzato anche da fenomeni di irregolarità. E’ un rovescio della medaglia che non dobbiamo sottovalutare. Ci sono, tuttavia, anche aspetti positivi: i voucher hanno avuto il merito di far emergere lavoro sommerso, dando forme di tutela, ancorché non paragonabili al lavoro subordinato vero e proprio, finora sconosciute a decine e forse centinaia di migliaia di lavoratori”. Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara, osservando che “interventi lampo, in questo terreno, dettati da mere ragioni politiche, ovvero la battaglia sul referendum costituzionale fissato per il 28 maggio, sono deprecabili e pericolosi: corriamo il rischio di giocare sulla pelle dei lavoratori una sfida ad alto contenuto tossico tra politica e organizzazioni di rappresentanza. E non ce n’è bisogno”.
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